Ildegarda di Bingen: Dalla Dieta di Ildegarda alla Dieta Mediterranea

 

Novembre 2022 SPIGOLATURE A cura di Livio Carati

 

Mentre le restrizioni e le paure legate alla pandemia   si attenuano, pur tra dubbi e conflitti ideologici, e i segnali di guerra   ancora tengono il mondo con il fiato sospeso, ci avviciniamo rapidamente alla fine di un altro anno. Non è ancora tempo di bilanci, ma per adesso quello che più conta sembra la voglia di ritornare alla normalità e  di ritrovarsi con gli amici   e con gli affetti più cari. Anche il cibo e la voglia di stare insieme, soprattutto nei giovani, tornano   a occupare i fine settimana. Queste occasioni sono anche la prova generale   delle prossime Festività Natalizie che, mai come questo anno si caricano di aspettative. Queste considerazioni mi danno lo spunto per una riflessione su un aspetto importante fortemente legato alla convivialità e al cibo, che ne è il complemento naturale.   E cioè il rischio degli eccessi, magari anche per un senso di rivincita e di una gratificazione inconscia alle privazioni patite. Si sa che gli eccessi a tavola sono dannosi per la salute , perciò, per evitare nel prossimo gennaio  di pentirsi degli effetti delle  Festività  e , magari , decidere di intraprendere una dieta che finirà inevitabilmente per fallire  dopo qualche settimana , invito tutti i lettori  a condividere  la  massima  di  Ildegarda di Bingen (1098 – 1179) , famosa  Badessa  tedesca , proclamata   Dottore  della Chiesa  da  Benedetto XVI   il 7 Ottobre del 2012 : “ Ogni qualvolta il corpo dell’uomo mangia e beve  senza discrezione  o fa qualcosa altro di questo genere, le forze  dell’anima ne sono ferite”. Decima figlia di una nobile di origine renana, come avveniva in molte famiglie nobili, ancora bambina fu “oblata”, cioè donata a Nostro Signore. In convento oltre ad apprendere la Musica, la Matematica, l’Astronomia, studiò la Botanica e, in particolare, imparò a distinguere le erbe e le piante capaci di dare la guarigione o la morte. Di qui Ildegarda imparò a curare le malattie. Nella sua visione l’essere umano è un Universo in miniatura. Ildegarda sostiene infatti che c’è una corrispondenza tra le varie parti del corpo e l’Universo. La sua fama come guaritrice attirò in breve una moltitudine di malati che chiedevano di guarire dalle loro malattie che all’epoca erano per lo più attribuite ai “cattivi umori”. Ildegarda con l’aiuto delle erbe e dei medicamenti naturali, li eliminava e ripristinava i normali “flussi della vita”, non dimenticando di lenire il dolore e far ritrovare la pace dell’anima. Questa visione dell’uomo e dell’universo come un tutt’uno anticipa di dieci secoli la visione olistica dell’uomo, da olos, che in greco significa “tutto”. Si tratta di una visione dell’uomo concepito come un’unità di corpo, mente e spirito, inserita nell’Universo naturale. La Natura ha la soluzione per ogni nostro problema e per qualsiasi nostra malattia. Non è un caso che il Trattato scritto da Ildegarda, Causae et Curae , (Cause e Cure delle Malattie), inizia  dalla creazione dell’Universo, del Sole, della Terra , del vento,   delle piogge , etc. . Coerentemente con questa visione, la Medicina Olistica è perciò quella medicina che si pone l’obbiettivo di curare l’uomo nella sua globalità psicofisica. Ildegarda, dopo aver indagato sulle cause delle malattie, ne indica le cure e sostiene che le medicine per tutte le infermità sono derivate dalla “Viridità” della natura, intendendo con questo termine associarle al concetto di Virilità, cioè di forza, e di Verde, colore intrinseco della Natura e dei vegetali da cui Ildegarda derivava i suoi medicamenti. In lei si assommano la figura   dell’Erborista – Fitoterapeuta e del Dietologo (da Dieta che in greco significa Stile di vita). Tuttavia, ella afferma,” le nobili erbe, le polveri e i condimenti vanno usati con discrezione e ragionevolezza là dove esistono gli umori cattivi. Occorre assumerle nel vino o con altro condimento, ma soprattutto col cibo o dopo il cibo “. Gli alimenti diventano così per Ildegarda quasi un cibo funzionale ante litteram. I suoi rimedi tengono conto delle teorie dei padri della medicina antica, Ippocrate e Galeno, sulla natura del soggetto da curare, determinata dalla Dottrina dei Temperamenti, fondata sulla combinazione dei quattro fattori Caldo/Freddo/Umido/Secco, a loro volta espressione dei quattro elementi costitutivi dell’Universo: Fuoco/Aria/Terra/Acqua. Bilanciando questi elementi si riequilibrano i cattivi umori che causano la malattia. Molte delle erbe medicinali usate da Ildegarda continuano ad essere usate ancora oggi nella fitoterapia moderna per la terapia delle stesse malattie. Ciò a dimostrazione che la centralità immutabile della natura, in tutte le sue forme e interazioni con l’uomo, nella sua imprescindibile unità di corpo e spirito, é un paradigma universale che si fonde con l’origine e la finalità della nostra stessa esistenza sulla terra. Veniamo ora al secondo aspetto del profilo di Ildegarda che, come abbiamo accennato nell’introduzione, può tornarci utile tenere a mente all’approssimarsi delle abbuffate natalizie: quello di Dietologa.  Ricordiamo infatti che, oltre ad aver ideato vere e proprie terapie per la cura delle malattie più comuni, Ildegarda aveva anche creato un efficacissimo regime alimentare per tenersi sempre in salute. La maggior parte dei mali che affliggono l’uomo – sosteneva – sono la conseguenza di un’alimentazione scorretta: o troppo sregolata, o non adatta all’organismo, o composta di cibi che di per sé sarebbero anche buoni, ma che si mangiano (o abbinano) nel modo scorretto. Dunque, per conservare un buono stato di salute, è importantissimo – secondo Ildegarda – mangiare cibi sani, cucinati in modo adatto e portati in tavola nelle quantità più adeguate. I principi fondamentali di quella che è definita la Dieta di Ildegarda sono 3:

1) Le qualità nascoste degli alimenti. Ad esempio, oggi sappiamo dalla scienza che l’arancia contiene Vitamina C e gli spinaci sono ricchi  di Ferro .  Con sorprendente modernità, Ildegarda aveva ideato una dieta che si muoveva proprio da questo assunto: tutti gli alimenti hanno delle proprietà “segrete”, che rimangono sconosciute ai più.  Noi moderni parliamo di “vitamine” e “minerali”: Ildegarda parlava genericamente di “subtilitas”, riferendosi a quell’insieme di qualità, proprie di un dato alimento, definite “sottili” ,quasi infinitesimali e perciò invisibili.  Si tratta di caratteristiche relative alle qualità nascoste degli alimenti, che generalmente non hanno alcun legame con la loro apparenza esteriore. Sono quelle che oggi chiamiamo “sostanze nutritive”. La conoscenza della subtilitas degli alimenti permetteva a Ildegarda di scegliere i cibi più adatti e/o di fare gli abbinamenti corretti per soddisfare il secondo principio del suo regime alimentare:

2) Un’alimentazione personalizzata. Come ormai è universalmente riconosciuto, una buona dieta, per essere efficace, dovrebbe rigorosamente essere personalizzata. Ad esempio, secondo Ildegarda, le persone adulte in buona salute farebbero bene a mangiare solo una volta al giorno, optando per una colazione esclusivamente liquida, un pasto principale verso mezzogiorno e una piccola cena serale “prima che cali il sole”. I bambini, i ragazzi e gli anziani dovrebbero invece fare una colazione abbondante di prima mattina, per poter iniziare subito la giornata con quello “sprint di energia” che il loro corpo non è ancora (o non è più) in grado di fornir loro in maniera adeguata. La Dieta di Ildegarda   non sarebbe però completa senza l’ultimo importante Principio:

3) Sedersi a tavola con il sorriso. Secondo Ildegarda, infatti una buona parte delle malattie sono causate da un’alimentazione scorretta: ma la malattia, non è solo una questione puramente organica. Particolari stati d’animo possono renderci particolarmente cagionevoli: essere cupi, tristi, affannati non giova affatto alla nostra salute. In conclusione, come medico che per molti anni si è occupato di Nutrizione, rileggendo questa nota non posso non rilevare che la Dieta di Ildegarda non è solo una curiosità storica, ma che può anche essere considerata l’antesignana degli stessi principi di regime alimentare e di stile di vita che sono le caratteristiche distintive della Dieta Mediterranea tradizionale che resta il cardine e l’obiettivo ideale di ogni modello alimentare per mantenersi in buona salute.